Eja, Eja Alalà! #Vittoriale

Amo il cinema capace di accendere la sete di ricerca di altre storie, altri luoghi, altre epoche, altri autori. 
Woody Allen per esempio col suo "Match point" mi fece scoprire ed amare Dostoevskij. 
Qualche settimana fa la visione del "Cattivo poeta" mi ha prepotentemente condotta al Vittoriale , bramosa di respirare le atmosfere in cui il Vate aveva scelto di vivere, dopo aver rinnegato lo 'Schifamondo" (cit.) che tanto lo aveva celebrato nelle sue imprese. E lo spazio che si ritagliò appare claustrofobico e confuso, autocelebrativo e sprezzante, ridondante e insussistente.
Solo gli spazi esterni, il giardino, il Mausoleo ti restituiscono il respiro della natura, la  grandezza della vita, ma con uno sguardo che trova un limite nelle acque circoscritte del lago, che sembrano riflettere il finale arrendersi del D' Annunzio alla Morte, quale liberatrice dalla prigionia di un corpo che da tempo lo aveva tradito.

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