L'arte di comunicare

Ieri, reduci dalla gita a Ischia, ho accompagnato le mie alunne di seconda ad un evento  organizzato da un' amica, preside emerita del liceo artistico di Salerno, in via Bastioni, presso la  pregevole sede della Fondazione Carisal. 
Dopo Ischia ho percepito una nuova intesa con le ragazze, ci capiamo al volo, loro si fidano di me ed io di loro. Usciamo da scuola alle 10 , fuori piove, una pioggia leggera ma incessante. Strade bagnate, gradini sdrucciolevoli .
Scelgo la strada più lunga, ma più sicura. Il corso e poi via Mercanti, deserta, ma non per la pioggia: i clienti stanno comodamente  acquistando dalla poltrona di casa tutto quello che serve con un click: dal deodorante alla nuova stringata della Nike. Procediamo allegre e divertite, Elisa indossa solo una felpa bianca, niente giubbino o kway, ma se ne frega dell' acqua che le scivola sui capelli dall' ombrello troppo piccolo. É felice di stare per strada, di respirare quell' odore umido di muschio, che si fonde con la zaffata di aria frizzante che arriva dal mare vicino. Ogni tanto ci fermiamo per una foto: la prima a piazza Portanova proprio dove a Natale si staglia l ' albero più alto del sud, ma noi oggi brilliamo di più. 
Arrivate a Castel Terracena, troviamo rifugio sotto l' arco  normanno che il principe Roberto il Guiscardo  fece costruire per sua moglie Sichelgaita. Quasi mille anni dopo trovano qui ristoro le mie  venti principesse. Proseguiamo su per la chiesa di San Michele, ma arrivati all' angusta galleria a gomito, decido di svoltare a destra, per evitare che la mia colonna rosa impatti con le macchine che scendono nel senso opposto.
 Da via Sant' Alferio imbocchiamo dunque via Capone e qui in questo stretto vicoletto mi si apre il cuore: era questa  la strada che percorrevo alla loro età, tornando da scuola in dolce e timida compagnia. Sbuchiamo alla fine di via Guglielmo da Ravenna, tagliamo per i ferrovieri e dopo pochi gradini la nostra meta é di fronte. Anche la pioggia é cessata, siamo arrivate sane e salve, possiamo goderci la bellezza del palazzo che ci ospita e la stimolante performance delle organizzatrici. Chiedo alle ragazze una breve relazione sul minicorso che hanno seguito. Quella di Sonia la più profonda:

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