DOPPIO INGANNO


Guardando con disincanto  "Inganno",  la serie più  seguita quest' autunno su Netflix,  dove la sessantenne Gabriella (interpretata con alterne capacità da Monica Guerritore) perde la testa per il belloccio Elia, di trent' anni  più giovane di lei,  ho fatto  qualche personale considerazione.
 Non è amore quello di  una donna ultra matura per un gagliardo trentenne, non può essere amore.
È piuttosto un sentimento di riconoscenza. 
Riconoscenza perché qualcuno ancora ti considera interessante, ancora ti trova desiderabile, nonostante quei capelli grigi che prepotentemente spuntano fuori con la ricrescita; 
nonostante quelle rughe sul collo e sul décolleté , nonostante tutte quelle costosissime creme all' acido ialuronico che ti ostini a spalmare ogni maledettissima sera;
 nonostante i ponfi sotto gli occhi, seminascosti dalle palpebre cadenti,  che nessun eye liner riesce più a tirare su;
nonostante quella fitta ragnatela di grinze che ogni mattina offende un po' di più il tuo contorno labbra  e  che il rossetto, anche quello più francese, impietosamente evidenzia, anziché nascondere; 
nonostante che la  collina di Venere sia ormai diventata una montagna che neanche la guaina più contenitiva riesce a comprimere.
Dai, lasciati andare , pensi, lasciati prendere da questo inganno che ti restituisce un po' di vita, ma..........
se nell' agone  quel push-up  dovesse  venire giù facendo crollare tutta la costruzione artatamente edificata? 
Al solo pensiero il sangue si raggela, gli slanci si placano.....
Ma ecco che lui si avvicina, il cuore batte  all' impazzata, ma no, non è amore...è ...è ...è  paura che scopra l ' INGANNO.

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