Sirene
Ero a San Vito Lo Capo a fine agosto, e cercavo qualcosa da leggere che fosse ambientato in questa meravigliosa isola, ricca di contraddizioni, da sempre punto nodale di raccordo tra oriente ed occidente.
Entro in un' edicola e tra i vari titoli mi salta agli occhi il volumetto dei racconti di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, universalmente conosciuto per essere l'autore de "Il Gattopardo" , da cui fu tratto il film tanto citato in quest' ultimo scorcio d' estate.
Mi prende il penultimo racconto della raccolta, intitolato "La Sirena" , per la mirabile descrizione del mare e del cielo intorno all' Etna: leggendo vieni assalito da questa enorme luce che ti abbaglia, riesci a percepire il profumo salino del mare.
Siamo a Punta Izzo, golfo incastonato tra Catania e Siracusa, un giovane studente per prepararsi un esame di Greco, di cui diventerà uno studioso di fama internazionale, sfuggendo al caldo torrido dell' estate siciliana, va a studiare in una casetta affacciata sul mare, che un amico gli mette a disposizione.
La mattina prende il largo con una barchetta, con il suo libro da interiorizzare.
Tutt' intorno è immerso in un religioso silenzio, solo il dolce rumore dell' onda che incontra lo scafo.
Ad un tratto un forte colpo di coda, sulla barchetta approda una sirena.
È una creatura meravigliosa, la prima nota è il suo odore inebriante, intriso del profumo del mare, l' odore più amato dagli uomini liberi.
Pelle levigata e squame dalla cintola in giù, lunghi capelli come diavoli biondi ( cit. E.Sinni!) che le gocciolano su un viso illuminato da due occhi profondi e scuri come i fondali da cui proviene.
Una semidea ed un giovane mortale.
Si amano come mai nessun uomo ha amato una donna, il come restarà per sempre un mistero.
Con l' estate finisce anche la favola.
Lei viene richiamata dal suo popolo del mare, Tritoni e Sirene che da millenni popolano gli abissi marini. Lui torna a Catania per l'esame.
Non si vedranno mai più, lui non riuscirà ad amare nessun' altra donna.
Si butta completamente negli studi classici, diventando un chiarissimo grecista, invitato in convegni in tutto il mondo.
E proprio su una nave che , ormai vecchio, lo sta traghettando verso un seminario all' estero, sparisce.
Non è spiegato come, ma lo vedo di notte affacciato alla prua della nave, con il viso a scrutare quella distesa nera, trasparente, che nasconde tanti segreti.
Ligea, la sua Sirena, emerge da quella placida oscurità e va a riprenderselo.
Per sempre.
Tutto arriva a chi sa aspettare.
Commenti
Posta un commento