#Sequestoèunuomo
Premesso che l' ultimo comma dell' art. 27 della Costituzione dispone che: "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato",
condivido la lettera che i detenuti del carcere di Brescia hanno rivolto al presidente Mattarella.
Nessun commento è pari al grido d' aiuto che si leva:
"Fa caldo, il sudore scivola sulla pelle, si appiccica con i vestiti addosso, sono madido, si sono ormai impregnati anche lenzuola e materasso di sudore come i miei panni, le nostre membra.
Si boccheggia in cella e l'acqua che ci trasciniamo dietro dopo la tanto sofferta e agognata doccia, evaporando riempie di umidità questo luogo angusto.
Devo andare in bagno ma è occupato, altri 15 sono in fila davanti a me .
Un anziano signore di circa 74 anni ha il mio stesso problema, purtroppo per lui e per noi, però ,non fa in tempo a dire che gli occorre con urgenza il bagno , ha una scarica di dissenteria, mentre dimerandosi cerca di alzarsi a fatica dalla branda col materassino vecchissimo in gommapiuma.
In un attimo lenzuola e materasso in quel caldo asfissiante in quell'aria irrespirabile si impregnano di liquame e di urina, lui non sa come comportarsi è indifeso, imbarazzato, umiliato, impietrito, attonito , piange .
Un uomo di 74 anni con i capelli radi e canuti piange, si scusa, geme, si lamenta bestemmia, chiede a Dio di morire.
La sua colpa è quella di aver commesso un grave reato: bancarotta fraudolenta, i suoi carnefici sono fuori, si sono approfittati di lui, di un vecchio che a stento sa leggere e scrivere, l'hanno circuito e lui è qui in questo piccolo inferno devastato nel corpo, nella mente, nell'anima, ma questo in fondo non è un nostro problema.
Il nostro problema sono gli odori. Il problema è suo, infatti uno della cella si sta alzando irritato, gridando qualcosa di incomprensibile nella sua lingua, probabilmente vuole mettergli le mani addosso , non lo fa per cattiveria, lo stress il caldo ,gli odori insopportabili il fatto che non parla la nostra stessa lingua, che non riesce a sentire la sua famiglia se non per 10 minuti ogni settimana .
E' stanco anche lui, arrabbiato, sofferente, lo siamo tutti.
Qualcuno si alza per farlo ragionare, qualcuno si alza per calmarlo, ma subito l'aria si infiamma ancora , cominciano a volare parole grosse e i primi spintoni.
Per fortuna altri intervengono e si riesce a placare gli animi, questa volta è andata bene, ma la situazione è sempre questa e purtroppo non tutte le volte termina così.
Quindici e un solo bagno, un vero e proprio stabilimento balneare per germi e batteri, per loro la condizione migliore: una festa, per noi forse un po' meno.
Questa combinazione è il cocktail perfetto per far nascere discussioni, litigi e tutto quanto di brutto può conseguirne. Oltretutto il water è una vecchia turca fatiscente.
A pochi centimetri,sempre nel bagno, cuciniamo i nostri pasti e se è vero che quando tiri lo sciacquone le feci nebulizzate schizzano fino a 2 metri e allora cosa stiamo mangiando da due anni?
In 15 è pressoché impossibile anche soltanto rimanere in piedi in cella, figuriamoci seduti tutti insieme a un piccolo tavolino per mangiare, facciamo quindi anche a turno e nei turni con noi si accomodano cimici, scarafaggi altre bestiacce che non ne vogliono sapere invece di rispettare la fila.
Poi ci dovete credere, queste non sono lamentele, noi non vogliamo né impietosire né mendicare, né invocare clemenza ma solo riportare quanto è vero e a ahinoi terribile.
SI, certo, alcuni di noi meritano di stare in carcere, hanno commesso reati è altresì verosimile che questa mancanza pressoché totale di umanità nei confronti dei carcerati non è forse pari a commettere dei reati?
E' giusto che chi ha sbagliato paghi perché occorre rieducazione ma è vero anche che con questo sovraffollamento le persone detenute vengono qui poco alla volta , giorno dopo giorno , defraudate della loro umanità e questa cosa deve fare paura fa concretamente spavento.
La violenza a quell'anziano prima citato non è simile a compiere un reato ? È uno dei tanti è vero, ma quanti, quanti ce ne sono come lui?
Le condizioni in cui ci troviamo in carcere non sono un costante incitamento al suicidio?
Tutti possono sbagliare, ma il carcere deve essere impostato per rieducare non per toglierci di mezzo .
Ad oggi il carcere non mette in condizioni nessuno di essere rieducato e anzi fa vivere pesanti condizioni anche ai suoi operatori.
Come può un sistema che mette in avaria il suo stesso personale, passando da quello sanitario dall'area educativa fino agli agenti, come può funzionare?
Così come i detenuti vivono quotidianamente con il sovraffollamento, gli stessi operatori sono costretti a conviverci e farci i conti , fare i conti con i problemi che causa .
Tutti quanti sono messi a dura prova ogni giorno e alla nostra sofferenza si somma anche la loro.
Qui nessuno chiede alcuna misura di grazia, desideriamo avere un percorso corretto, giusto, che ci consenta di migliorarci come persone".
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