Fame
Ieri sera per puro caso mi sono trovata alla messa delle 20 nella Chiesa dell' Immacolata di fronte al Tasso.
A celebrarla un sacerdote moooolto sui generis: don Gianfranco, capelli lunghi fin sulle spalle , qualche filo bianco, tonaca pure bianca.
Ha introdotto ogni fase del rito domenicale con battute, ampi gesti delle braccia e toni più da attore che da sacerdote. È sceso nella navata centrale in mezzo ai fedeli per il sermone, dicendosi spaventato dalla maestosità degli spazi, lui che di solito celebra in una piccola parrocchia della periferia.
Non capivo se mi piaceva o no.
Poi , alla fine, mi ha aperto il cuore con l' ultimo aneddoto, prima che andassimo in pace.
Era in America Latina qualche anno fa, un uomo dopo aver preso la comunione piangeva.
Lui si avvicina : " perché piangi?" gli dice.
E l' altro: " padre passavo di qui, l' ho vista sull'altare con l' ostia levata in alto e sono entrato ...avevo fame".
" Venite a Me ed io vi solleverò ".
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