Vita spericolata

Correva l' anno 2019, sotto casa di mio figlio a Milano.
Gli chiesi di fare un giro sulla sua Kawasaki nuova.
Acconsenti' conoscendo il mio grande amore per i motori, i miei trascorsi con la Guzzi del padre ed una certa  sostanziale abilità sulle due ruote.
Abbasso il pedalino del cambio, un po' di gas al motore, lascio non tanto dolcemente la frizione e schizzo in avanti, domo la corsa, metto la seconda e proseguo, non tanto sicura, ma caparbia,  lungo via Cola De Rienzo.
Al termine del viale, in prossimità del' incrocio, decido di tornare indietro, rallento,  scalo la marcia, inserisco la prima e svolto. 
Ma nel fare la curva tutto il peso della moto mi trascina giù a sinistra e roviniamo  lentamente, ma inesorabilmente,  sull' asfalto.
Mio figlio che, con  grande apprensione, segue la scena da lontano, si  lancia in mio aiuto (penso),  dal terreno ruvido  sento il suo urlo di dolore: " Maaaammaaaaa mi hai distrutto la motooooo".
Ci alziamo, io e il bolide: si era leggermente graffiato il serbatoio.

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