Bilanci
Tempo fa adoravo partecipare a party esclusivi........
oggi adoro
partecipare a seminari, convegni, presentazioni di libri: in poco più di un'ora e mezza ogni relatore dà il meglio di sè, offrendo preziosi spunti per ulteriori, inusitate riflessioni ed approfondimenti .
Ad un recente convegno sull' UE ho scoperto ad esempio che il primo fautore di un' Europa unita non fu il ministro degli esteri francese Schumann, come riportano i manuali, bensì un visionario italiano, Altiero Spinelli .
Confinato nella meravigliosa isola pontina, un grappolo di casette pastello, placidamente accarezzate dagli zefiri del Mar Tirreno, Spinelli nel suo "Manifesto di Ventotene" del 1944, vagheggiò la prima idea di un' Europa libera e unita, proprio nel momento in cui questi due valori toccavano il fondo più buio della nostra storia.
Giovedì sera, invece, in compagnia del mio avvocato penalista preferito (mia sorella Giovanna) , ho seguito ai Canottieri la presentazione dell' ultimo libro di Carlo Correra, "magistrato pentito", "militante" attualmente nelle fila dell' avvocatura.
Sul finire dell' incontro, qualcuno dalla platea ha pregato l'autore di leggere una poesia tratta da un suo precedente lavoro: "Napule nunn esist.... ma è na fissazione".
La scelta è caduta sulla poesia in vernacolo "Palazzo di Giustizia".
Dopo i primi versi declamati, è calato un rispettoso silenzio nella "Voliera", la bella sala che ospitava il consesso.
Le parole di Correra evocavano la varia umanità che si incrociava fino a poco tempo fa nelle aule di Tribunale, prima che il processo telematico smaterializzasse carte e parti.
La suadente voce del poeta ti faceva respirare quella strana sensazione di colpevolezza che prende anche chi in quell' aula era venuto a cercare giustizia, palpavi la perplessità dei giudici nel torturarsi nel dilemma del se hanno fatto la scelta giusta, subodoravi la scaltrezza degli avvocati che fanno apparire vittoria anche un rinvio......ma........
se la giustizia umana è ineluttabilmente fallibile, quella divina, mai:
alla fine dell' "ultimo esercizio " arriva puntuale a imputarti l'utile o la perdita, perché il bilancio
finale si deve chiudere sempre in pareggio.
Commenti
Posta un commento