#OPPHENAIMER
Robert Opphenaimer, inventore della bomba atomica, viene convocato nello studio del presidente americano Truman all' indomani del bombardamento su Hiroshima e Nagasaki.
Il presidente è raggiante: hanno posto fine alla guerra ed hanno dimostrato alla Russia la loro superiorità. Ma lo scienziato, molto provato dai sensi di colpa, sussurra con un filo di voce: "Presidente mi sento le mani sporche di sangue".
No, gli fa Truman, " lei ha inventato l' atomica, ma sono io che ho deciso di sganciarla".
Ma come può un uomo di scienza arrivare a provocare la morte di 200.000 cittadini? Opphenaimer aveva previsto con cura le conseguenze di quella esplosione, ma aveva bisogno di verificare sul campo le sue teorie, di avere un riscontro reale ai suoi teoremi. È come quando fai una torta: è lì, la vedi , è bella, ma finché non l' assaggi non puoi dire come è venuta. Il pool di scienziati riuniti nel deserto di Los Alamos da Opphenaimer per riuscire a confezionare l' atomica, su istanza del governo americano, chiede al suo team leader perché un uomo di scienza deve lavorare ad un' arma di distruzione di massa.
Ed Opphenaimer risponde:" è una corsa contro il tempo, ci stanno lavorando i tedeschi da prima di noi, pensate cosa può succedere al mondo se arrivano prima loro". E così convince gli scienziati riuniti nel deserto, che si mettono al lavoro.
In 3 anni la bomba è pronta.
Ma nel frattempo la guerra era quasi finita, Hitler era morto,la Germania stava per capitolare, ormai era fatta. E allora? Allora rimaneva il nodo del Giappone al quale l' America non aveva perdonato il vigliacco attacco a Pearl Harbour, Giappone che non dava segni di resa, dunque per evitare altre morti di soldati americani e per dimostrare al mondo chi è il più forte si decide di sganciare la bomba su 2 cittadine giapponesi inermi. Muoiono subito 120.000 civili, ne moriranno altri 80.000 successivamente per le radiazioni e le ustioni riportate.
Ma quella bomba, invero, non rappresentarà la fine della guerra, bensì l'inizio della guerra fredda .
"I dilettanti rincorrono il sole e poi si bruciano… il potere resta nell’ombra”
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