2 giugno

 Nonostante la pioggia battente, il 2 giugno del 1946 milioni di uomini e donne italiani affrontarono file interminabili davanti alle urne per decidere il destino della loro Nazione, violata prima dalla dittatura fascista e ridotta poi in macerie dalla guerra. 
La scelta della forma istituzionale premiò tutti coloro che ambivano ad una maggiore partecipazione alla vita politica, quelli che avevano combattuto contro i nazi-fascisti nascosti su per le montagne o anche per le strade, nelle cantine, sulle finestre dei vicoli di Napoli,Roma, Milano......
Tutte le donne finalmente poterono esprimere la loro opinione votando contro chi le aveva stuprate, rese vedove, deprivate dei loro figli. Nonostante tutto la Monarchia ebbe oltre 10 milioni di voti: nobili, clero cattolici, tutti  timorosi del cambiamento dello status quo e tenacemente  stretti  ai loro privilegi. Gli italiani quel giorno ebbero in cabina un' altra scheda per eleggere i Padri costituenti: giganti che avrebbero scritto la Costituzione più bella del mondo. Tra i 556 campeggia il nome di Piero Calamandrei, che nel discorso sulla Costituzione ai giovani di Milano nel 1955, ebbe a scrivere: .....la Costituzione è un testamento di 100.000 morti......se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione".

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