Piangete amanti poi che piange il cuore

PIANGETE AMANTI POI CHE PIANGE AMORE.... 

Ma il pianto più sincero é quello di Boccaccio, che in un estremo viaggio, dopo la morte del sommo Poeta, tenta invano di ottenere il perdono  per  i fiorentini, colpevoli di aver condannato Dante all' esilio.
Il guelfo Alighieri, ramingo dopo la condanna di Papa Bonifacio VIII, schierato invece dalla parte dei ghibellini, muore povero e braccato a Ravenna. 
Evocativo e fedelissimo nei costumi, che sembrano usciti dai dipinti di Giotto, il film di Avati racconta la venerazione di Boccaccio per Dante, responsabile  di avergli instillato l'amore per la poesia. 
Sullo sfondo i due grandi amori del poeta: Beatrice, eterea e irraggiungibile, inappagata passione che, proprio per questo, rimarrá la sua eterna spina nel cuore e l' altro amore non corrisposto, quello per la sua Firenze, in nome del quale sacrificherà la profonda amicizia  per Guido Cavalcanti, troppo facinoroso per i suoi ideali.
Bella la prova di Castellitto che, pregno di speranza e carico di nostalgia,  nonostante un viaggio rievocativo da Firenze a Ravenna, non riesce a rendere  giustizia al poeta che "conosceva il nome di tutte le stelle del firmamento".

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