Stragi silenti
Lirio Abbate, scrittore, giornalista, direttore de " L' Espresso". L'organizzazione internazionale Reporter senza frontiere (RSF) nel 2014 lo inserisce nella lista dei "100 eroi dell'informazione nel mondo" con questa motivazione: «Le minacce di morte e la sua presenza nella lista nera di Cosa nostra non lo hanno intimidito». Nel suo ultimo lavoro "Gli Stragisti" ci illumina sui segreti e le strategie del disegno mafioso, a partire dal cratere di Capaci, dove appena ventunenne, fu uno dei primi ad accorrere dopo l' attentato a Giovanni Falcone. La mafia non é sconfitta, nonostante i pentiti, la DIA, e gli arresti eccellenti, ha solo cambiato strategia, insinuandosi silente nel tessuto economico del nostro Paese. Semplicemente non se ne parla, nemmeno e soprattutto a livello istituzionale.
In Francia Salah Abdeslam, l'unico sopravvissuto dei commando di terroristi della notte del Bataclan , è stato condannato per omicidio all'ergastolo senza possibilità di condizionale, cioè al carcere per tutta la vita. Da noi l' autore, rilevando che durante la pena due stragisti sono diventati padri, auspica l' ergastolo ostativo, quello che meriterebbe Matteo Messina Denaro, ultimo storico capomafia depositario di oscuri segreti che ancora riesce a sfuggire alle maglie della giustizia dopo la cattura del "Capo dei capi" Totó Riina e dei fratelli Graziano.
La mafia non uccide solo con le stragi, non più, uccide ogni volta che un imprenditore é costretto ad " abbassare la saracinesca", ogni volta che fondi necessari alla società civile vengono distratti per altre destinazioni e ogni volta che uno dei nostri ragazzi fa un biglietto aereo di solo andata.
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