Campioni si cresce
Silvia Salis è diventata campionessa di lancio del martello per "ius soli" : ha avuto la fortuna di avere il papà custode di un campo di atletica leggera.Giá all' età di tre anni scorazzava libera sul terreno di gioco impossessandosi da subito di quella tecnica che l' avrebbe portata sul podio, per una disciplina per la quale lei, il fisico proprio non ce l' aveva.
Ogni bambino è un potenziale campione se gli è consentito allenarsi sin da piccolo ( e ripenso agli estenuanti allenamenti imposti da Mr. Agassi al piccolo Andrè). Ma qui da noi lo sport è ancora un privilegio, quando invece dovrebbe essere un diritto da garantire sin dall' età scolare. Penso a strutture aperte nel pomeriggio con istruttori remunerati dallo Stato, scarpette da calcio, racchette da tennis, cuffie e occhialini da nuoto finanziati con bonus sportivi. Per lo sport lo Stato spende circa due miliardi e mezzo di euro l' anno, cifra irrisoria se si pensa ai tanti problemi socio-sanitari che la pratica sportiva potrebbe risolvere. Lo sport, ancora più della formazione scolastica, ti abitua al sacrificio e alla pianificazione per obiettivi, ti allontana dalla strada, ti insegna a cooperare e a lavorare in team. Se la spesa per lo sport venisse incrementata, diminuirebbe sicuramente il numero delle baby gang che sempre più folte scorazzano su tutto il territorio nazionale, specialmente nelle grandi città. Se dessimo a questi ragazzini palestre in cui allenarsi e goal da realizzare, avremmo tanti più giovani sul podio, meno infiacchiti sul divano e teppistelli nelle metro, ma soprattutto meno spese sanitarie per psicologi e psichiatri dell' età evolutiva .
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