Oh mia bella mora, no non mi lasciare oh no no no no no................
Oggi cade il compleanno della mia cugina più carnale : Marina.
Figlia della sorella pìù amata e più vagheggiata di mia madre.
Dio volle il fiore più bello per il suo giardino quando colse zia Anna, madre di Marinella, in sala parto, mentre dava alla luce il suo terzogenito.
Come regalo per il suo compleanno, ospito su questo spazio un testo che Marina ha buttato giù ,dietro mia richiesta, per esorcizzare quella malattia che da due anni le toglie il respiro.......
"Come promesso a mia cugina Sisella, oggi sempre 27 giugno 2018, ormai il giorno "27" é diventato abbastanza ricorrente nella mia vita. Infatti il giorno 27 gennaio 2017 é iniziato il mio calvario o la mia punizione terrena, anche perché ho sempre sostenuto che l'inferno inteso nel senso più stretto del termine ( inferno di Dante) non esiste, ma è una condizione umana atta a punirci qui, quindi l'inferno é sulla terra. E dopo questa lunga e prolissa spiegazione vi racconto la mia storia??? Si mi piace la mia storia. Dunque, mi presento sono Marina la cugina di Sissi, sono una persona molto solare, forte e mi piace vivere un poco sopra le righe, come ho sempre fatto nonostante il lavoro e tre figli, che sono il mio tutto, dunque ritornando alla mia storia il famoso 27 gennaio 2017, quando dopo una intensa e laboriosa giornata lavorativa sono rientrata a casa, soddisfatta di come era andata la serata, ah dimenticavo di dirvi che avevo, e si avevo una hamburgeria american - style con serata di musica dal vivo e che per tutto ciò ho avuto il coraggio dopo ben 25 anni di servizio di lasciare il posto statale si avete capito bene, ma non avrei mai rinunciato al mio sogno per null'altro al mondo, perché? Perché sono fatta così la vita è una e bisogna viverla al meglio. Il 28 gennaio, mi sveglio pronta ad affrontare una nuova giornata, carica ma il destino era in agguato, sono in bagno mi sto pettinando ,improvvisamente una sensazione di accartocciamento mi colpisce la schiena, realizzo che sto per cadere, mio Dio la schiena non regge più il peso del corpo cado, ma con dolcezza. Chiamo mia figlia Priscilla che disperata non sa come aiutarmi, le dico di chiamare un ambulanza che arriva di li a breve "sembra" ma non è vero c'ha messo un bel po' di tempo, arrivano due portantini incapaci anche a decidere cosa fare, cercano di mettermi su di un telo, ma io non voglio essere toccata troppo dolore, alla fine dopo circa due ore di trattativa decidono d'accordo con mia figlia che non possono lasciarmi per terra, e violentandomi psicologicamente mi alzano con questo telo, dolore atroce sono a pezzi ma nel senso proprio della parola. Parte immediatamente il tam tam di mia figlia con il resto della famiglia, non si sa cosa sia successo sono come paralizzata, muovo le gambe, una scossa mi parte dai piedi alla cima dei capelli, forse un colpo della strega, un' ernia non si sa, incomincia il via vai di familiari impotenti ed impreparati su cosa fare, intanto io sono a letto immobile incapace anche di sfiorarmi perché ho dolore tanto. Finalmente arriva a casa Sissi con zio Peppe anche io lo chiamo così in segno di profondo affetto che nutro per lui, conoscendolo ancor prima che lui entrasse a far parte della nostra famiglia, sposando quella pazza di mia cugina Sisella. Parliamo cercando di capire cosa mi sia successo di sicuro c'è un problema alla schiena, si decide di chiamare l ortopedico medico e amico di zio Peppe, lui non fa visite a domicilio ma bisogna andare in ospedale a Campolongo, Doc gli dico sono allettata non posso muovermi, ma lui insiste devo andare in ospedale, ok si chiama l'ambulanza che viene a prendermi il mattino dopo, e qui incontro una persona speciale Antonietta croce d'oro, dopo averle parlato lei capisce subito come gestirmi per il trasporto, per farmi sentire meno male possibile barella a cucchiaio che mi protegge come un guscio e via in ospedale. Arrivo in ospedale dopo una breve attesa incontro il primario dott xxx amico e medico di zio Peppe, che come mi vede mi fa " signora ma lei veramente é allettata " mi scuso ma la maggior parte delle persone si inventa cose assurde pur di fare prima. Comunque, con una mano mi tocca la schiena dolore atroce, diagnosi a freddo ci sono delle vertebre rotte, ricovero immediato, perfetto il primo passo è fatto almeno per iniziare. Incominciamo con tutti gli esami di routine radiografie, risonanza magnetica, analisi fatte con urgenza ed è qui, che il Doc mi dice che le sue cure non servono a nulla, c è qualcosa che mi stan mangiando la schiena, chiama subito a casa ,comunicando la brutta notizia e raccomandando di trovare subito un reparto di ematologia ben attrezzato e strutturato, perché la ma situazione é grave anzi gravissima, vengono avvisati i miei figli, e come al solito l'incarico per dare brutte notizie viene dato a mio fratello Carmine, ma era anche ovvio dato che comunque è mio fratello, sangue del mio sangue e con il quale sono legata in maniera profonda dato che mia madre é morta nel darlo alla luce.
Quindi, la scelta cade sul reparto di ematologia di Avellino, tramite il dott.Noia, che collabora con il primario del reparto trasfusionale dott. Volpe, che a sua volta mi affida ad una eccellenza medica per me dott.ssa Adelina Sementa, che con fare molto tranquillo e disinvolto mi dice che dovendo approfondire degli esami mi dovrà ricoverare per una settimana, e non è opportuno andare avanti e indietro con l'ambulanza e che poi devo rimettermi in piedi. No non è possibile rimettermi in piedi, io ma cosa sta farneticando la Doc, io sono sicura che non camminero' mai più ho tre vertebre rotte (le vertebre rotte alla fine erano 5) non riesco a muovermi ho delle microfratture alle costole, vabbene comunque mi ricoverano. Iniziano gli esami, di tutto di più finalmente arriva la diagnosi Mieloma Multiplo uno dei più brutti tumori maligni, asintomatico mi ha colpito la schiena, ok sono realista devo vivere morire boh, comunque incominciano le terapie, e intanto passa una settimana, due settimane ed io sono ancora lì allettata con un busto che mi sostiene la schiena ed i miei figli che vanno avanti e indietro, e trascorrono cosi inesorabilmente circa due mesi, altra data memorabile 14 aprile si esce si respira aria fresca, ma come si esce ma ovviamente con i miei piedi parolone troppo grosso, seduta ma sulla sedia a rotelle, ormai i muscoli delle gambe non mi sorreggevano più, e anche il resto dei muscoli del corpo si erano lasciati andare. E come al solito nei momenti bui e dei pensieri arriva sempre Lancillotto, mio fratello Carmine, che con pazienza e determinazione piano piano giorno per giorno mi fa muovere i primi passi, mi salgono e scendono da casa per andare a fare la chemio con la sedia, faticoso sono a peso morto, poi un venerdi, mi dice oggi scendi le scale da sola, no non lo voglio fare ho paura ed invece si uno scalino alla volta appoggiandomi sulle sue spalle, e se svengo mi prende lui. Finalmente a giugno la buona notizia, farò il trapianto anzi i trapianti di cellule staminali, e così tra ottobre e dicembre ho fatto i due trapianti sono andata in giro senza capelli ho fatto incetta di medicinali di ogni tipo, però sono ancora qui a raccontare, per il momento la malattia é ferma, e si di questa non si guarisce può risvegliarsi da un giorno all'altro, ancora cammino con il deambulatore le mie ossa non sono ancora forti per sostenere il peso del corpo, ma chi se ne frega la mia voglia di vivere e divertirmi é sempre la stessa, adesso colgo in pieno il senso carpe Diem ed infatti colgo l'attimo.............."
Marina
Figlia della sorella pìù amata e più vagheggiata di mia madre.
Dio volle il fiore più bello per il suo giardino quando colse zia Anna, madre di Marinella, in sala parto, mentre dava alla luce il suo terzogenito.
Come regalo per il suo compleanno, ospito su questo spazio un testo che Marina ha buttato giù ,dietro mia richiesta, per esorcizzare quella malattia che da due anni le toglie il respiro.......
"Come promesso a mia cugina Sisella, oggi sempre 27 giugno 2018, ormai il giorno "27" é diventato abbastanza ricorrente nella mia vita. Infatti il giorno 27 gennaio 2017 é iniziato il mio calvario o la mia punizione terrena, anche perché ho sempre sostenuto che l'inferno inteso nel senso più stretto del termine ( inferno di Dante) non esiste, ma è una condizione umana atta a punirci qui, quindi l'inferno é sulla terra. E dopo questa lunga e prolissa spiegazione vi racconto la mia storia??? Si mi piace la mia storia. Dunque, mi presento sono Marina la cugina di Sissi, sono una persona molto solare, forte e mi piace vivere un poco sopra le righe, come ho sempre fatto nonostante il lavoro e tre figli, che sono il mio tutto, dunque ritornando alla mia storia il famoso 27 gennaio 2017, quando dopo una intensa e laboriosa giornata lavorativa sono rientrata a casa, soddisfatta di come era andata la serata, ah dimenticavo di dirvi che avevo, e si avevo una hamburgeria american - style con serata di musica dal vivo e che per tutto ciò ho avuto il coraggio dopo ben 25 anni di servizio di lasciare il posto statale si avete capito bene, ma non avrei mai rinunciato al mio sogno per null'altro al mondo, perché? Perché sono fatta così la vita è una e bisogna viverla al meglio. Il 28 gennaio, mi sveglio pronta ad affrontare una nuova giornata, carica ma il destino era in agguato, sono in bagno mi sto pettinando ,improvvisamente una sensazione di accartocciamento mi colpisce la schiena, realizzo che sto per cadere, mio Dio la schiena non regge più il peso del corpo cado, ma con dolcezza. Chiamo mia figlia Priscilla che disperata non sa come aiutarmi, le dico di chiamare un ambulanza che arriva di li a breve "sembra" ma non è vero c'ha messo un bel po' di tempo, arrivano due portantini incapaci anche a decidere cosa fare, cercano di mettermi su di un telo, ma io non voglio essere toccata troppo dolore, alla fine dopo circa due ore di trattativa decidono d'accordo con mia figlia che non possono lasciarmi per terra, e violentandomi psicologicamente mi alzano con questo telo, dolore atroce sono a pezzi ma nel senso proprio della parola. Parte immediatamente il tam tam di mia figlia con il resto della famiglia, non si sa cosa sia successo sono come paralizzata, muovo le gambe, una scossa mi parte dai piedi alla cima dei capelli, forse un colpo della strega, un' ernia non si sa, incomincia il via vai di familiari impotenti ed impreparati su cosa fare, intanto io sono a letto immobile incapace anche di sfiorarmi perché ho dolore tanto. Finalmente arriva a casa Sissi con zio Peppe anche io lo chiamo così in segno di profondo affetto che nutro per lui, conoscendolo ancor prima che lui entrasse a far parte della nostra famiglia, sposando quella pazza di mia cugina Sisella. Parliamo cercando di capire cosa mi sia successo di sicuro c'è un problema alla schiena, si decide di chiamare l ortopedico medico e amico di zio Peppe, lui non fa visite a domicilio ma bisogna andare in ospedale a Campolongo, Doc gli dico sono allettata non posso muovermi, ma lui insiste devo andare in ospedale, ok si chiama l'ambulanza che viene a prendermi il mattino dopo, e qui incontro una persona speciale Antonietta croce d'oro, dopo averle parlato lei capisce subito come gestirmi per il trasporto, per farmi sentire meno male possibile barella a cucchiaio che mi protegge come un guscio e via in ospedale. Arrivo in ospedale dopo una breve attesa incontro il primario dott xxx amico e medico di zio Peppe, che come mi vede mi fa " signora ma lei veramente é allettata " mi scuso ma la maggior parte delle persone si inventa cose assurde pur di fare prima. Comunque, con una mano mi tocca la schiena dolore atroce, diagnosi a freddo ci sono delle vertebre rotte, ricovero immediato, perfetto il primo passo è fatto almeno per iniziare. Incominciamo con tutti gli esami di routine radiografie, risonanza magnetica, analisi fatte con urgenza ed è qui, che il Doc mi dice che le sue cure non servono a nulla, c è qualcosa che mi stan mangiando la schiena, chiama subito a casa ,comunicando la brutta notizia e raccomandando di trovare subito un reparto di ematologia ben attrezzato e strutturato, perché la ma situazione é grave anzi gravissima, vengono avvisati i miei figli, e come al solito l'incarico per dare brutte notizie viene dato a mio fratello Carmine, ma era anche ovvio dato che comunque è mio fratello, sangue del mio sangue e con il quale sono legata in maniera profonda dato che mia madre é morta nel darlo alla luce.
Quindi, la scelta cade sul reparto di ematologia di Avellino, tramite il dott.Noia, che collabora con il primario del reparto trasfusionale dott. Volpe, che a sua volta mi affida ad una eccellenza medica per me dott.ssa Adelina Sementa, che con fare molto tranquillo e disinvolto mi dice che dovendo approfondire degli esami mi dovrà ricoverare per una settimana, e non è opportuno andare avanti e indietro con l'ambulanza e che poi devo rimettermi in piedi. No non è possibile rimettermi in piedi, io ma cosa sta farneticando la Doc, io sono sicura che non camminero' mai più ho tre vertebre rotte (le vertebre rotte alla fine erano 5) non riesco a muovermi ho delle microfratture alle costole, vabbene comunque mi ricoverano. Iniziano gli esami, di tutto di più finalmente arriva la diagnosi Mieloma Multiplo uno dei più brutti tumori maligni, asintomatico mi ha colpito la schiena, ok sono realista devo vivere morire boh, comunque incominciano le terapie, e intanto passa una settimana, due settimane ed io sono ancora lì allettata con un busto che mi sostiene la schiena ed i miei figli che vanno avanti e indietro, e trascorrono cosi inesorabilmente circa due mesi, altra data memorabile 14 aprile si esce si respira aria fresca, ma come si esce ma ovviamente con i miei piedi parolone troppo grosso, seduta ma sulla sedia a rotelle, ormai i muscoli delle gambe non mi sorreggevano più, e anche il resto dei muscoli del corpo si erano lasciati andare. E come al solito nei momenti bui e dei pensieri arriva sempre Lancillotto, mio fratello Carmine, che con pazienza e determinazione piano piano giorno per giorno mi fa muovere i primi passi, mi salgono e scendono da casa per andare a fare la chemio con la sedia, faticoso sono a peso morto, poi un venerdi, mi dice oggi scendi le scale da sola, no non lo voglio fare ho paura ed invece si uno scalino alla volta appoggiandomi sulle sue spalle, e se svengo mi prende lui. Finalmente a giugno la buona notizia, farò il trapianto anzi i trapianti di cellule staminali, e così tra ottobre e dicembre ho fatto i due trapianti sono andata in giro senza capelli ho fatto incetta di medicinali di ogni tipo, però sono ancora qui a raccontare, per il momento la malattia é ferma, e si di questa non si guarisce può risvegliarsi da un giorno all'altro, ancora cammino con il deambulatore le mie ossa non sono ancora forti per sostenere il peso del corpo, ma chi se ne frega la mia voglia di vivere e divertirmi é sempre la stessa, adesso colgo in pieno il senso carpe Diem ed infatti colgo l'attimo.............."
Marina
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