#Mare e Mirtilli
Buongiorno dalla capitale economica,dalla città più europea d'Italia.
Ieri non ho potuto fare a meno d'infilarmi sul treno e seguire mio figlio a Milano.
Il treno è il luogo ideale per fare un viaggio dentro di sè e far emergere ciò che hai bisogno che venga fuori. Partita alle tre carica di bagagli e di due volumetti da studiare dopo l'incontro con l'autore: il presidente dell'associazione Collaterart.
Il treno è il luogo ideale per fare un viaggio dentro di sè e far emergere ciò che hai bisogno che venga fuori. Partita alle tre carica di bagagli e di due volumetti da studiare dopo l'incontro con l'autore: il presidente dell'associazione Collaterart.
Sabato ero al "Mare e Mirtilli", un selvattico lido tra Paestum ed Agropoli a godermi un pò di mare in pieno deserto quando, sulla sala del lido, mi imbatto in un frigo anni '50 con funzioni diverse da quella per cui era nato: era originalmente diventato contenitore di libri, uno scaffale a cielo aperto ,grondante di preziosi volumi. Non resisto alla tentazione di sfogliarne qualcuno. Scelgo un volumetto dal titolo intrigante: "Linea di contorno, creatività differenti" un volumetto su una mostra di artisti Outsider europei ospitati a Santa Sofia, chiesa di Salerno, assurta a location per eventi culturali. Mi adagio sui bei divanetti di legno rivestiti con comodi cuscini e comincio a sfogliarlo. La prefazione devo leggerla più volte è incomprensibile all'uomo medio, mi addentro all' interno. Resto folgorata dalla figura allegorica del Nitore, ideata da un geniale Marcello Francolini: "Il Nitore è come la luce dell'alba, unica e chiara. Netta e desta. Ordina le cose. Una luce che avanza i concetti rispetto ai dubbi, come quella del sole ancora basso, di primo mattino, che illumina, dritti, gli oggetti lanciando dietro le ombre ancora distese in dormiveglia. Il nitore è come un Eroe di cui si sente da tempo la mancanza e da quando appare, si avverte da subito la necessità". Realizzo d 'un tratto che mi è apparso il Nitore, da oltre un mese, che deve spazzare via dalla mia vita le ombre e i disordini. Accidenti c' è qualcuno, come me , alla ricerca della Verità? Io cerco di farlo attraverso la scrittura, gli Outsider attraverso la tela.
Sfoglio ancora....un 'altra folgorazione: Zino. E' un artista di Pescara , quarantacinquenne, la sua recente ricerca" fa leva sulla distorsione dell'immagine come icona mass-mediatica. Le immagini, parzialmente trasformate, mediante l'impiego di mattoncini Lego, subiscono una sorta di deformazione ipertrofica, generando un'interferenza nella comprensione...." In breve Zino demolisce la figura del potente dell' "IO-SONO-TUTTO": dopo averlo rappresentato, lo fa sgretolare con la tecnica della pixellizzazione. Caspita !!!! Zino sta facendo col pennello quello che io tento di fare con la penna.
Decido di acquistare subito il volume. Chiamo la titolare, Antonella Gorga, fausta coincidenza, è proprio la figlia del mio ex direttore ai tempi del Banconapoli. La ragazza, una cascata di riccioli neri come i diavoli di Erminio Sinni, mi dice che il libro non è in vendita, però c'è l'autore in spiaggia. No?!?!, Ma và!!!!. Lo voglio conoscere subbbbito. Me lo va a chiamare. Nell'attesa mi prefiguro il solito attempato critico d'arte "tu-non-capisci-un caxxo" , alla Sgarbi, per intenderci.
E invece si materializza ai miei occhi un giovane e bel ragazzone dagli occhi chiari e dal portamento atletico: Fabio Avella. Siede tra me e mio marito e mi spiega ciò che da sola non avevo capito, con umiltà e pazienza. Mi dice di essere laureato in scienze dei beni culturali. indirizzo storico artistico e di aver conseguito un master in managment artistico culturale. Cinque anni fa ha fondato questa associazione non -profit, Collaterart, appunto, per sensibilizzare noi comuni mortali sui temi dell'arte. Gli chiedo quale sia la professione: da noi di arte non si vive. Mi risponde che fa l'operatore ecologico........MA VA' ?!?!?!
Sfoglio ancora....un 'altra folgorazione: Zino. E' un artista di Pescara , quarantacinquenne, la sua recente ricerca" fa leva sulla distorsione dell'immagine come icona mass-mediatica. Le immagini, parzialmente trasformate, mediante l'impiego di mattoncini Lego, subiscono una sorta di deformazione ipertrofica, generando un'interferenza nella comprensione...." In breve Zino demolisce la figura del potente dell' "IO-SONO-TUTTO": dopo averlo rappresentato, lo fa sgretolare con la tecnica della pixellizzazione. Caspita !!!! Zino sta facendo col pennello quello che io tento di fare con la penna.
Decido di acquistare subito il volume. Chiamo la titolare, Antonella Gorga, fausta coincidenza, è proprio la figlia del mio ex direttore ai tempi del Banconapoli. La ragazza, una cascata di riccioli neri come i diavoli di Erminio Sinni, mi dice che il libro non è in vendita, però c'è l'autore in spiaggia. No?!?!, Ma và!!!!. Lo voglio conoscere subbbbito. Me lo va a chiamare. Nell'attesa mi prefiguro il solito attempato critico d'arte "tu-non-capisci-un caxxo" , alla Sgarbi, per intenderci.
E invece si materializza ai miei occhi un giovane e bel ragazzone dagli occhi chiari e dal portamento atletico: Fabio Avella. Siede tra me e mio marito e mi spiega ciò che da sola non avevo capito, con umiltà e pazienza. Mi dice di essere laureato in scienze dei beni culturali. indirizzo storico artistico e di aver conseguito un master in managment artistico culturale. Cinque anni fa ha fondato questa associazione non -profit, Collaterart, appunto, per sensibilizzare noi comuni mortali sui temi dell'arte. Gli chiedo quale sia la professione: da noi di arte non si vive. Mi risponde che fa l'operatore ecologico........MA VA' ?!?!?!
Commenti
Posta un commento