COSTUMI D'AMARE


Ho deciso di liberarmi di qualche ricordo di troppo, non possiamo conviverci con tutti, il fardello diventa troppo pesante e  i cassetti per i cimeli non bastano più... E' buona regola quando fai un acquisto tenere in mente un pò il metodo LIFO della ragioneria: Last in first out...se carichi una cosa nuova nell' armadio è bene disfarti della cosa più vecchia che hai. Ma a volte è doloroso disfarsi di una cosa, perchè quella cosa ti ricorda quel momento, quella persona , quel posto, quel profumo, ti ricorda cioè un attimo felice. Sì, forse è vero come qualcuno ha scritto " la felicità esiste solo retroattivamente", la puoi cogliere guardando  una foto,  rileggendo una lettera, osservando un oggetto. Allora diventa difficile liberarsi delle cose che ti circondano, a meno che non decidi di essere felice per il futuro. Allora oggi ho voluto liberarmi di tutti quei  costumi che non indosso più da anni ma che affollavano il mio guardaroba. Voglio guardarli un' ultima volta prima di separarmene per sempre..... C'è quello che indossavo in barca qualche anno fa a Palinuro con le perline lilla, quel giorno qualcuno mi disse che il rossetto sulle labbra dello stesso colore ne raddoppiava la luminosità...Quell'anno mi portavo dietro  la biografia di Tolstoj di Troyat, leggevo il pomeriggio  sulla prua, mentre gli amici dopo la pennichella in coperta, si gustavano il caffè del capitano servito sul bel vassoio ornato con i nodi marinai, stavo già allontanandomi dal gruppo spensierato ,  già  presentivo "la menzogna della vita" che  l'autore comincia a sperimentare intorno ai cinquant'anni.... .... C'è  il costume con i due triangolini con cerchi concentrici viola tenuti insieme da un anello che in origine era di un dorato luminoso e che oggi appare spento, lo indossavo alla baia del Buondormire, quando sulla spiaggia attraccò quel tender........  ci invitarono  a salire sullo yacht ancorato al largo, era il 2008, si aprì un periodo bellissimo della mia vita, durato quasi dieci anni di spensieratezza e leggerezza, che oggi appare tanto lontano da me........C'è il costume tigrato,  regalo  di mia cognata Anna,   eravamo quell'estate ospiti nella loro nuova casetta di Nardò: un mare trasparente fino al bianco fondale che tremulo rifletteva i raggi del sole . Durante il lungo  viaggio in macchina per arrivare fin quasi a Gallipoli, con me c'erano "I miserabili" di Hugo  :  "C'è uno spettacolo. più grandioso del mare, ed è il cielo, c'è uno spettacolo più grandioso del cielo, ed è l'interno di un'anima"...........C'è il costume di Arbatax, quello con le labbra  di paillettes rosse, eravamo in Sardegna al seguito dei ragazzi impegnati nel ritiro estivo della Rarinantes, noi giovani ed entusiasti genitori  superavamo i nostri figli nella voglia di giocare e divertirci, tanto da scendere in acqua con loro per una partita padri contro figli e tante mamme nel pieno splendore della loro bellezza: Roberta, Ester, Marilina, Rosaria....ci coinvolsero in una partita di calcio, ricordo che quando segnai esultai alzandomi la maglietta, come era solito fare all'epoca forse Bobo Vieri o Totti.... La sera in camera mi aspettavano i "fratelli Karamazov" di Dostoevskij : "Il segreto dell'esistenza umana non è vivere per vivere, ma avere qualcosa per cui vivere"......C'è il costume verde smeraldo con le perle, lo indossai quell'anno alla Baia, quando i ragazzi erano abbastanza grandi e provetti nuotatori da non aver più bisogno della mia stretta sorveglianza, mi aggregrai al gruppetto del burraco da ombrellone : Angela la mia maestra. "Come ti sta bene quel colore , ti esalta l'abbronzatura", mi disse . Era contenta di farmi da mestra . Feci tesoro del suo insegnamento fondamentale: "Non disprezzare mai le carte che hai in mano, sono come la vita, si pigliano collera e ti voltano la faccia".

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