Soldi e Felicità

Oggi, quando in seno al collegio docenti si individuavano, per il nuovo anno scolastico, le  varie figure strumentali al Ptof, i vari referenti, i responsabili delle innumerevoli funzioni organizzative: sicurezza e innovazione e  inclusione e valutazione e prove Invalsi e pcto e...
...mi è venuto in mente il paradosso di Easterlin, dal nome dell' economista che lo ideò nel 1974.
Se mettiamo in relazione la felicità ed il reddito, otteniamo una curva ad U capovolta: all' aumentare del reddito, naturalmente, aumenta la felicità. 
Più soldi abbiamo e più bisogni riusciamo a soddisfare, appagati quelli primari. 
Pensiamo ai viaggi: più aumenta il reddito, più lontano possiamo andare: da Santa Maria possiamo arrivare a Saint Tropez e poi ancora a  Saint Barth.
 Per le cene aumentano le stelle dei ristoranti dove prenotare: anziché da Don Antonio possiamo fissare un tavolo da Don Alfonso o decidere  di cenare da Don Geppi .
Per l' abbigliamento anziché acquistare su Shein, possiamo  ordinare su Farfetch...
Ma.
Ad un certo punto, proprio nel punto in cui la funzione raggiunge il suo massimo, in relazione ad un ulteriore aumento del reddito, comincia a registrarsi un decremento della felicità. 
Ma perché?
Per garantirsi  certi livelli di reddito bisogna lavorare di più, sempre di più. Ed allora si innesca lo stress, la frustrazione per la rinuncia al tempo libero: non puoi più andare al cinema quando vuoi, non puoi partire questo we e nemmeno l' altro perché ti mancano ancora  dei numeri per centrare gli obiettivi, hai una call col cliente australiano alle 5 del mattino, devi presentare un progetto entro il termine che è in scadenza, dalla clinica ti chiamano alle 3 di notte per un' emergenza, la GdF ha fatto visita al tuo cliente, le tue azioni stanno per crollare insieme alla società che è appena finita sui giornali per uno scandalo mediatico. 
Cominci a perdere il sonno, la fame e la voglia di vivere .
Allora, appena ti accorgi che hai già tutto quello che ti rende felice, fermati e goditi il tuo tempo, perché non sono i soldi che fanno la felicità, ma la libertà di fare quello che ti piace.
E a me piace andare in classe e lavorare con i miei ragazzi, non compilare scartoffie e caricare dati su dati, su dati, su piattaforme ministeriali.
 La scuola perde colpi, perché al centro non c'è più lo Studente, ma la Carta.
 Carta straccia.

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